I dati delle terapie intensive sono truccati

Lo scorso 16 ottobre il Washington Post, non certo un tabloid scandalistico da quattro soldi, pubblicò un articolo dedicato all’Italia del Covid. La sintesi del servizio, giusto per non annoiare i lettori, era sostanzialmente questa: “L’Italia si trova in una nuova fase. Prova a capire che cosa significhi vivere con il virus, e che livello di controllo la società sia disposta ad accettare”.
Il quotidiano statunitense definiva l’Italia una sorta di laboratorio, dove le libertà venivano ridotte ai minimi termini. Se non era dittatura sanitaria, poco ci mancava. L’abbiamo del resto sperimentata sulla nostra pelle. Ora che il Covid sembra essere addomesticato, il desiderio di continuare a tenere aperto il “laboratorio” purtroppo continua. Con la complicità di buona parte dei media (che dallo Stato percepiscono fior di finanziamenti) si sta tornando da alcune settimane a questa parte a seminare terrore e incertezze. Del tutto false e fuori luogo.<br>A questo punto preferisco mettere al centro della scena il professor Antonino Giarratano. Non stiamo parlando di un “no-vax” o di un negazionista, ma dell’ordinario di Anestesiologia presso la Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università di Palermo, Direttore della Scuola di Specializzazione in Anestesia Rianimazione Terapia Intensiva e del Dolore presso la stessa università, autore di oltre 200 pubblicazioni su riviste scientifiche indicizzate, ma soprattutto, da quasi un anno a questa parte, presidente dell’Associazione Nazionale degli Anestesisti.
Con un dossier ricco di dati, il professor Giarratano ha rivelato all’inizio della scorsa settimana che, riporto fedelmente le sue parole, “solamente il 5% dei pazienti in terapia intensiva si trova intubato per il Covid. Gli altri sono stati ricoverati nelle intensive per ictus, malattie oncologiche, incidenti stradali. Una volta in terapia intensiva, il protocollo prevede il tampone, e i positivi vengono conteggiati come positivi Covid nei report quotidiani”.
Insomma, nessuno scorpora i dati. Di proposito mi viene da aggiungere. Sì, perché, numeri alla mano, significa che degli attuali 400 pazienti positivi al Covid in terapia intensiva solo 20 sono stati intubati per il virus. Ripeto, 20. E quando si arriverà a mille (spero proprio di no) saranno solo 50 i malati gravi di Covid. Stiamo parlando del nulla.
Altro da aggiungere? Credo proprio di no. Hanno capito che siamo disposti a quasi tutto in cambio di un barlume di libertà, e tentano la strada del trucco vigliacco, con la complicità di giornali, radio e tv, per privarci di qualsiasi forma di democrazia. Con la carta costituzionale questi signori si sono puliti il deretano. Ce ne ricorderemo tra un anno nel segreto dell’urna alle politiche? Forse, a meno che un nuovo stato di emergenza provochi un rinvio delle elezioni. Buoni a nulla e pronti a tutto. Come avrebbe detto Marco Pannella.
Alla prossima.